Diritto d’autore (artt. 1, 2, 10 legge n. 633/1941) – “Industrial design” – Concorrenza sleale (art. 2598 c.c.) – Valore dell’opera – Parametri di valutazione – Imitazione rilevante – Non sussiste – Fattispecie.

Diritto d’autore (artt. 1, 2, 10 legge n. 633/1941) – “Industrial design” – Concorrenza sleale (art. 2598 c.c.) – Valore dell’opera – Parametri di valutazione – Imitazione rilevante – Non sussiste – Fattispecie.

In tema di industrial design, il valore dell’opera consiste non già nella diversità della stessa rispetto ad altre preesistenti, che attiene piuttosto al profilo della creatività, ma in un quid pluris la cui prova spetta alla parte che ne invoca la protezione, e che può essere ricavato da una serie di parametri, non tutti compresenti, quali la creazione da parte di un noto artista, il riconoscimento della sussistenza di qualità estetiche e artistiche da parte degli ambienti culturali e istituzionali, l’esposizione in mostre o musei, la pubblicazione su riviste specializzate, l’attribuzione di premi, ovvero il raggiungimento di un valore di mercato così elevato da trascendere quello legato alla sua funzionalità. L’imitazione rilevante ai fini della concorrenza sleale non s’identifica con la riproduzione di qualsiasi forma di prodotto altrui ma solo con quella che cade sulle caratteristiche esteriori dotate di efficacia individualizzante e cioè idonee, proprio in virtù della loro capacità distintiva, a ricollegare il prodotto a una determinata impresa. (Nel caso di specie, nella lite vertente sulla produzione e commercializzazione di statuine di pastori per presepe in materiale plastico, destinate alla grande distribuzione e alla riproduzione seriale a stampo, realizzate in modo dozzinale e con scarsa attenzione ai dettagli, la Corte distrettuale aveva ritenuto che le statuine della parte attrice non possedessero i requisiti necessari per la tutela delle opere dell’ingegno non trattandosi di prodotti nei quali era riconoscibile un’opera creativa atta a rendere visibile l’impronta personale dell’autore).

Corte di cassazione, sezione I civile, ordinanza 12 gennaio 2018 n. 658